Giro di Turchia 2019, Jakobsen: “Una bandiera si è impigliata al mio manubrio, è una soddisfazione vincere ancora”
Fabio Jakobsen è stato il migliore nella terza tappa del Giro di Turchia 2019. Il velocista neerlandese si è imposto allo sprint su avversari di altissimo livello, a cominciare da Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), che aveva dominato le prime due frazioni. Il corridore della Deceuninck-Quickstep ha capitalizzato lo splendido lavoro della sua squadra, con un ottimo Maximilian Richeze che lo ha lanciato negli ultimi 300 metri. Dopo il successo alla Scheldeprijs, il classe ’96 conferma il suo ottimo stato di forma e la sua crescita, che gli permette di lottare contro i migliori velocisti al mondo.
Il 22enne ha parlato con immensa soddisfazione appena dopo la sua vittoria: “È stata piuttosto lunga entrare nell’ultimo chilometro, ma sono rimasto calmo e fiducioso. Max ha iniziato il suo lavoro a 400 metri dal traguardo e ho lasciato la sua ruota tardi, a causa del vento contrario. Sono andato piuttosto vicino alle transenne, perché il vento arrivava da sinistra, e una bandiera si è impigliata al mio manubrio, ma per fortuna senza conseguenze. Ho quindi potuto portare a termine il meraviglioso lavoro della squadra”.
Jakobsen ha poi elogiato i suoi compagni: “Senza di loro non sarebbe stato possibile vincere, per questo è una loro vittoria. Certo, sono stato io a sprintare, ma solo dopo aver beneficiato del loro lavoro eccezionale. Gli ultimi metri erano in leggere salita, cosa che ha giocato un po’ a mio favore; mi piacciono questi arrivi. Mi dà grande soddisfazione raccogliere un’altra vittoria ed essere sul gradino più alto del podio in una corsa WorldTour davanti a corridori come Bennett e Cavendish. Siamo arrivati qui per ottenere almeno un successo, ci siamo riusciti e ora vedremo cos’altro potremo fare nelle tappe rimanenti”.
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